DIPINTI CON TESTO
Le poesie che hanno ispirato i miei dipinti di questa sezione PoetArte sono state composte da Sebastiano Schiralli.
I commenti ai miei dipinti sono stati scritti da Rotnip.
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“Orizzonte”
Dipinto acrilico su tela 100 x 40 cm.
Alba non era
L’alba non era
se non una striscia di bianco
avvolto nel buio:
…Giorno non era
se non il dubbio
che un sole nascesse:
Le onde non c’erano
amiche di sempre
né i sassi
case di vita
entusiasmo senza fine
ed unica certezza:
L’alba, ancora
non era.
Commento
Una poesia che si descrive attraverso la negazione ed il dubbio. Impera il vissuto dell’attesa, come attimo di sospensione fra il desiderio e la sua realizzazione. La sequenza di “flash e di zumate” su squarci di realtà, che si impongono con il linguaggio noto della natura, è fatta di rumori, luci, piccoli particolari del quotidiano. Attesa di un altrove: lo spazio dei sogni nel cassetto!?
L’artista invece rende bene il senso del vuoto attraverso il contrasto fra una luminosità soffusa del bianco ed il nero dell’orizzonte, che é compresso come in una morsa, finché il giorno si schiuda definitivamente. Luce soffusa, nebbia che nasconde, impera, invade dilagando e coprendo ogni possibile desiderio. La nebbia é amica, in quanto attenua l’itineranza del pensiero, che si attarda fra certezze del passato e la ricerca del nascente che è lento a comparire.
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“Donna”
Dipinto acrilico su tela 50 x 50 cm.
Circola con la penna
Circola con la penna ed una carta
blocca ciò che
per il pensiero passa:
poesia e’
il pensiero
che non tornerà.
Commento
L’artista fa roteare il pennello componendo seriazioni di cerchi come bolle sospese nello spazio libero del pensiero. Il colore delle emozioni picchietta ombre e luci, suggestioni di immagini indefinite, che si delineano a poco a poco. Profilo incerto di pensieri alla deriva, che passano suggestionando o attivando ricordi di terre lontane.
Universo femminile forme tondeggianti di un caleidoscopio archetipico della grande madre o matrigna o storie orientali con voglie inespresse?
Il tempo della poesia può essere così effimero e così incisivo nello schiudersi di un pensiero che in sé si definisce e finisce?
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“Conchiglia”
Dipinto acrilico su tela 70 x 50 cm.
Conchiglia
Conchiglia…: sintesi fragile
di un sofferto equilibrio
…ancora forse inseguito.
Commento
Gli elementi in movimento acqua, fuoco aria e terra scoprono gli uni negli altri strutture analoghe che attestano l’unità panteistica dell’uomo con la natura.
La pittura deve riuscire attraverso la composizione di segni essenziali a ricreare un sentimento profondo della stessa natura. Mediante la violenza, la passione l’espressione che poggia su una scelta di colori e di forme essenziali.
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“Cascata”
Dipinto acrilico su tela 50 x 100 cm.
Dove ancora
Dove ancora
sgorgano acque sincere,
che di rugiada intingono
ogni verdura,
dove senti,
nel fresco fogliame
di vivere ed esistere,
dove ancora ti adagi
felice… ed esausto… lì fammi volare astratto
d’ogni legame schivo,
o musa dolce
che forse più non esisti.
Commento
Nastro bianco placido nello scendere a strapiombo: é lo sgorgar sincero e spontaneo dell’acqua che prorompe, ma lenta si “adagia… felice ed esausto…”
L’artista mette in primo piano l’acqua nella quale identifica il sentire del poeta, che cerca nella libertà un volo creativo. L’acqua corre libera da ogni vincolo. Il poeta é alla ricerca di bisogni elementari di autenticità e sincerità che la natura schiude nella rugiada fresca del mattino. Odori e freschezze difficili da ritradurre in immagini, se non attraverso il contrasto di colori verde e bianco e le dimensioni spaziali, in cui campeggia il placido fluire del nastro bianco.
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“Nuvole”
Dipinto acrilico su tela 50 x 70 cm.
Dove comunque
…Dove comunque diverso corre il sole e diverse le nubi,
tu vola, figlia mia:
vedrai perché’ tale e’ la vita
e dolce e’ la morte, a ripropor
la vita.
Vedrai solcati i cieli
da spiriti puri
ed amico, tra alte foglie, quel sole
che ti pare lo stesso… Ti sentirai confusa
nel popolo del mondo
ma creatura reale nell’unica realtà.
Vola figlia mia ad Oriente
e capirai che così
t’ho amato, come quel sole tutti ama.
Commento
L’invito a volare “Vola figlia mia” è tradotto dall’artista in un’alternanza di piani tra la definizione della realtà nubi e cielo e lo sconfinamento “nei cieli solcati da spiriti puri”.
L’osservatore prova una sensazione di confusione di piani, spazi, luoghi di collocamento di sé fra vita e morte, materia e spirito.
Espressionismo di colori, emozioni fanno migrare lo sguardo ed il pensiero verso orizzonti sconosciuti, tutti da scoprire e definire. La visione onnicomprensiva del dipinto invita a cogliere dall’alto il” sole che ti pare lo stesso” giallo, che illumina il campo e che impera come “sole che tutti ama”.
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“Ulivo”
Dipinto acrilico su tela 130 x 60 cm.
Il vento se ne andrà
… Il vento se ne andrà,
ma tu
non seguirlo mai …
Commento
Corteccia nodosa di un tronco, che faticosamente nel tempo si compone attraverso forze interne e la pressione esterna del vento. E’ il farsi attraverso l’azione delle forze della natura e la reazione soggettiva dell’albero. Permangono vortici di forza nel vento che dinamizza la spinta antigravitazionale dell’albero ulivo, che tenta di sollevarsi verso l’alto.
L’espressionismo del colore rende l’albero d’ulivo, olio, prodotto accomodante e duttile. I vortici del vento sembrano agitare le fronde dell’albero ma la tenuta statica del tronco non cede alla temporaneità della pressione: “il vento se ne andrà!”
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“Donna seduta”
Dipinto acrilico su tela 50 x 50 cm.
Incide l’alba
… Incide l’alba
sul mare
sì come in me
il tuo tramonto…
Commento
E’ la chiusura del cerchio del tempo in cui gli estremi si toccano. Tempo finito nell’infinito senso delle cose!
E’ il ciclo vitale che si apre e chiude sfasato nel tempo.
Nel gioco della figura sfondo e sfondo figura si impongono i contrasti fra il nascente dell’alba ed il tramonto di una donna diafana trasparente nella materialità decadente. Lo sfavillio della luce, che elimina le tracce del buio della notte, illumina discretamente i tratti di una presenza nascosta di donna, che vive forse al tramonto delle sue fattezze fisiche. Il profilo sembra liquefarsi e sprofondare in un dissolvimento di trasparenze senza limiti di forme. In quale nuovo tempo si proietta il tramonto? Forse nella assenza del tempo storico, nelle trasparenze luminose dell’essere, che può preludere a nuove albe atemporali.
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“Maremoto”
Dipinto acrilico su tela 100 x 70 cm.
La tempesta di luci
La tempesta di luci,
e di paesi al suolo
scivolava rapida indietro:
occhieggiando fra le nubi,
vapori imprevisti e cangianti
anch’essi vivevano
di luce, per attimi
e bagliori svegliavano in aereo
la notte.
Il temporale rosso di vita
e giallo di rabbia
stentava a morire:
voleva me.
Commento
“Mi colpisce nel poeta la ricerca di strani paesaggi che propongono prospettive nuove come quello visto dall’aereo!” (Michele Pinto)
Un temporale di sentimenti contrastanti tra vita e rabbia distruttiva connota l’inquietudine del poeta, che dall’alto dell’aereo descrive attraverso trasparenze e dissolvenze di vapori il balenare di pensieri inespressi. La natura compartecipa misteriosamente e comprende il contrasto stridente delle emozioni. Il temporale invade, irrompe, interrompendo la quiete buia della notte.
L’artista si cimenta nel dare spazio alle luminosità improvvise, cangianti ed impreviste di un volo rapido nell’animo gonfio di rabbie.
Il nero della notte avvolge ed ingloba la vita, che comunque si impone improvvisa in guizzi e bagliori del rosso e giallo delle case dense di vita pulsante.
Il volo alto è lo spazio indefinito e sospeso dell’animo umano che si apre al vuoto della pausa dei ripensamenti. Nel silenzio è possibile rimirare , lasciandosi attraversare o suggestionare da mutevoli scenari imprevisti per ritrovare nella natura un rispecchiamento e la catarsi.
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“Tempesta”
Dipinto acrilico su tela 40 x 100 cm.
Lui viene dal mare
Lui viene dal mare
e con il chiaro
lo scuro si scontra:
sotto,
verde l’acqua
mossa di bianco.
Avanza veloce,
anima le palme
che creano tentacoli… e’ polvere e’ mare e’ vita…e tu vorresti
s’infilano frange di nubi
l’una nell’altra
ed il fragore
e’ luce
e’ vento
ricominciasse da capo
sparendo nel nulla
prima che torni il sole,
quello di sempre
Commento
Colpisce lo sguardo lo scuro arrotolato del temporale, che si srotola, lambito agli estremi dal bianco del cielo sereno e dalle onde del mare. Lo srotolarsi veloce del temporale in scomposizioni frammentate di vento, luce e polvere invadono il poeta, che a riva é spettatore del turbinio delle passioni esplosive.
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“Rose”
Dipinto acrilico su tela 50 x 60 cm.
Ma tu natura
Ma tu natura
tu non sei più quella
che sol faceami sentire,
divo regnando il silenzio,
la campestre armonia
ed il sidereo monte scorgere
tra nubi fuggenti
nella notte d’estate
o tanto in sogno vedere
se invano era nell’aria:
no, che qualcosa mancava.
Dirti poss’ora qual’era.
Era l’amore che ignoravo,
che pur esisteva
dietro il muro più oscuro
del mio grande vagare.
Ora più ricca mi appari,
più buona mi pari:
che nacque un amore.
Nella casa dei fiori
S’aprirono due cuori.
Commento
Dipinto dal tratto fresco ed appena accennato del colore. Sembra un quadro incompleto per la presenza del bianco residuo del fondo tela. E’ la scoperta del sentimento amoroso del poeta, che improvvisamente stupisce e schiude i fiori protagonisti della nascita di un nuovo sentire. Inquietudine, dinamismo, percezione di incompiutezza, ricerca di “campestre armonia”. Focalità nuova che apre una nuova prospettiva. Gli occhi dell’amore fanno vedere nuovo il già noto. Così il bianco della tela si riempie del colore rosso, blu e verde delle nuove emozioni.
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“Notte”
Dipinto acrilico su tela 100 x 100 cm.
Nella luna riesci
Nella luna riesci
a far brillare le foglie
allor che prossima
è sulla pelle
la tempesta,
strade bianche e blu
riesci a creare
dalle nubi,
la coscienza riesci
a creare
dalla tua presenza
all’improvviso,
e della tua potenza
prenderai per me forma
o da un istante
intenderò l’eterno?
Commento
La luna con la sua luce soffusa pervade nella notte ogni elemento del paesaggio: le foglie, la strada, le nuvole. La tremula luce rende tridimensionale il vuoto creato dal buio. L’invisibile scenario della natura prende forma incerta e si impone a tratti come dato oggettivo. Tutta la quiete si dinamizza in una tempesta di emozioni, che attraversano il poeta. Rende bene l’artista attraverso la natura come la luna-donna prende forma nell’immaginario. La luna é chiara in alto si impone, trasfonde luce, producendo vibrazioni di colore nella realtà, che cedevole, asseconda il gioco stesso dei chiaro-scuri. Tutto rimanda al volto nascosto di una donna che dona alla natura forma colore e disvela l’infinito misterico.
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“Friz”
Dipinto acrilico su tela 100 x 100 cm.
Non un raggio
Non un raggio di luna
nel cielo
m’illumina ratto la duna… Solo un velo di
vento che fugge lontano,
scuote le foglie,
m’infiamma pian piano,
mi riempie di voglie.
Triste notti in cui solo mi struggo,
… M’annienta la natura…
con terrore privo mi fuggo di una
gioia assai pura.
Gelida notte che guarda
tra la pioggia che scroscia,
che triste s’attarda,
che lenta mi dice parole d’angoscia.
Sgocciola l’acqua sonora nell’umida terra
che più non ignora
una gioia che atterra.
Commento
Tela bianco-nero con tratti cadenzati in sequenza, che aprono varchi. Grazie al vento si crea un dinamismo nello scenario di impotenza esistenziale. Piccoli cenni di movimento di pensieri, che si attardano fra tentativi di apertura e chiusura. Buchi neri inesplorati di passaggi verso nuovi universi. Inaccessibilità del fluire delle emozioni. Pioggia purificatrice “scroscia” e crea spazi bianchi di contenimento, dove il tenue colore accenna ad emozioni meste e tristi, che si attardano evocando angoscia. Il tempo poi è tutto pieno del ritmo dell’”acqua che scroscia”. Pianto umano perso o contenuto dall’umida madre terra accogliente la “gioia che atterra”?
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“Totem”
Dipinto acrilico su tela 100 x 40 cm.
Qual più luminosa appare
Qual più luminosa appare
tra le stelle che in cielo
brillar mi vedo,
qual più tacita
nel suo splendor pudica,
di tremulo raggio vestita,
il sidereo manto pur ravviva
e qual talvolta rada appare
che l’altra offusca,
tutte è bello veder allorché,
riposto la figlia di Latona lo sguardo suo,
sola risplende di gemme trapunta
la bianca striscia.
E a guardarla, lo sguardo… si libera, si disperde,
vaga.
Segue al pensiero il sogno
e poi la gioia di essere liberi.
Se nell’immensità senti un freddo
astrale, pauroso,
e’ nell’immensità che passa e riscalda
ad un pensare che grande è bello,
guardando andare
mondi con ordine,
stelle lontane
armoniche e lente,
lassù.
Commento
Nell’insieme il dipinto offre allo sguardo del fruitore un tappeto, arazzo “trapunta la bianca striscia” della via lattea. Scintillii di stelle, amalgamate in unità omogenea di colori affini, si compongono e scompongono in una sintesi complessa di colori, incorniciati dal nero degli spazi siderali. Riuscire a cogliere la stella “nel suo splendor pudica” è un’impresa ardua! La mimesi ed il nascondimento impedisce ad un occhio superficiale il poter distinguere e vedere il” tremulo raggio”. L’artista lascia libero il fruitore di poter pensare, sognare, immaginare e scegliere in un vagare libero dello sguardo nel cercare il calore nel freddo e pauroso infinito cielo.
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“Figli”
Dipinto acrilico su tela 60 x 70 cm.
Quando il cielo è tutto
…Quando il cielo e’ tutto, chè ancora, di
notte,
chiare son già le nubi… e di luna e di sole,
con il viola che tutto tinge,
allora chiamami
quello è il momento.
Sarò tenero
e nulla di me trasparirà
che sia umano,
ma l’uomo sembrerò
più vero ed astratto…
Commento
La fase di transizione fra la notte e l’alba è per il poeta il recupero di pienezza dell’essere: ”uomo vero ed astratto”. Il viola sintetizza il passaggio trasformativo della natura e dell’essere umano, che vive una dissolvenza pura della materia nel poter essere spirito puro. L’artista esplicita la pienezza dell’essere in una fusionalità simbolica dell’uomo-natura micro e macrocosmo insieme. Ombra astratta e trasparente, che trascende il confine di specie in una appartenenza fusionale all’universo. Così ricomposta l’armonia interiore si irradia intorno la tenerezza, rugiada benefica dei sentimenti.
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“Rosa nel fiume”
Dipinto acrilico su tela 100 x 60 cm.
Quel gelo
Quel gelo …era di morte,lo seppi,
ed io con te gelai
Rosellina d’autunno… Se mi lasci
è con amore,
se soffri
è con amore.
Se mi sai impotente
con amore
accetti
e così parti:
silenziosa goccia del grande fiume:
al mare ti ritroverò,
dove si frangono le onde
e verde d’acqua trema l’orizzonte,
tra sole vento e primavera,
lì, Rosa, uniti sempre,
ci immergeremo,
voleremo più felici
di prima.
Parti leggiadra
e lasciami piangere.
Commento
Un mare, fiume verde di speranza una vera connessione fra primavera ed autunno: inizio e fine di emozioni congelate e disgelate dal pianto. Silenzio profondo, sequenza lenta e mesta, in cui una rosa galleggia distesa sulla corrente del fiume. Scenario di una dinamica ineluttabile la corrente trasporta la rosa nel “mare infinito di sempre”. L’orizzonte trema al muoversi delle palpebre, che lasciano cadere le lacrime.
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“Scilla”
Dipinto acrilico su tela 55 x 55 cm.
Ruggente assai lo sentivo
Ruggente assai lo sentivo,
di bianchi riflessi argentei
in una notte nuova lo vedevo
ed avanzava veloce contro esterne
pietre ruvide, il mare.
Un brivido di passione,
un forte ricordo
ed il rimpianto acerbo
d’aver sciupato il bene.
E nubi del cielo confondendo
con la spuma del mare
in un guardare strano
dai modi oppressi per profondi pensieri,
senza limiti di reale alcuno,
nel ricordo forte e triste,
passava la notte.
Commento
Mare di notte, nero su nero! Il bianco spruzzo spumoso dell’acqua nell’atto di infrangersi contro le “pietre ruvide” accenna al confine sia pur fumoso degli elementi della natura: cielo, mare terra, aria. Scogli, ostacoli naturali al procedere tumultuoso delle emozioni, che in maniera complessa ed esplosiva esplicitano il ”rimpianto acerbo” di qualcosa che non è maturato, ma che si impone nel “ricordo forte”. “La notte passava” seguendo il ritmo delle onde, che ciclicamente ritornano a riproporre suoni tumultuosi e mescolamenti turbinosi dei pensieri.
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“Barca”
Dipinto acrilico su tela 70 x 40 cm.
Si oppone strano
Si oppone strano
il vento oggi
e non salpa
la mia barca,
diverso ed invano
scricchiola il legno:
ecco il presagio
…io parto.
Commento
Il tempo dell’attesa si sostanzia in un ancoraggio sulla terra della barca . Mare senza dinamismo é assente nel bianco dello sfondo. La barca dell’artista si compone di fogliame assemblato. Fragile struttura che rimanda alla ridondanza del fogliame di un albero con virtuosismi di linee, che connotano arzigogoli di pensieri in cerca di senso. Il vento scompone, sgretola in mulinelli dinamici la forma appena accennata della barca, per cui é impossibile salpare. Solo un atto di volontà e determinazione dà vita a pezzi di un mosaico- barca, che trovano nello scricchiolio il presagio di una partenza. Il cedimento del legno-foglie, albero della vita, consente la dipartita verso un altrove tutto da scoprire.
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“Donna ideale”
Dipinto acrilico su tela 50 x 60 cm.
Taci
Taci:
odi il vento stormir tra le foglie
se la circostante campagna rimiri
percorsa dall’onda che fa?
E quelle del mare le senti ruggire
quali balze mostruose?
Consideri tu l’ombre tortuose
di alte montagne,
di rupi nel cuore punto d’amore?
Quanti spettacoli d’angoscia
porge la notte
all’anima floscia di vita
che la fiamma non sente del bene.
Incubi e paura scorda
d’ogni cosa pura ritieni per la vita
la santa immagine:
la figura parimi
della vera donna.
Commento
Quando la penna del poeta termina di scrivere il pennello dell’artista tenta di districarsi in gesti carichi di energia senza sapere dove andare. La linea senza staccarsi dallo spazio creativo in un fluire di ritmi aspri, poi dolci montagnole delineano il sentire doloroso del cuore: un elettrocardiogramma simbolico! Sembra di camminare sulle irte montagne e sulle soffici colline fino ad affondare nelle acque del mare il cui riflesso profondo esplicita la sacra immagine.
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“Volo”
Dipinto acrilico su tela 55 x 70 cm.
Tu non sapevi
Tu non sapevi
cosa mancava,
nel gelo pur sempre eterno.
Schiusa però una finestra,
colto da un antico tepore
ricomparvero,
strillando le rondini
e scacciarono
gli scuri-sconvolti uccelli
d’inverno.
Commento
Tela bianco-nero con tratti cadenzati in sequenza, che aprono varchi. Grazie al vento si crea un dinamismo nello scenario di impotenza esistenziale. Piccoli cenni di movimento di pensieri, che si attardano fra tentativi di apertura e chiusura. Buchi neri inesplorati di passaggi verso nuovi universi. Inaccessibilità del fluire delle emozioni. Pioggia purificatrice “scroscia” e crea spazi bianchi di contenimento, dove il tenue colore accenna ad emozioni meste e tristi, che si attardano evocando angoscia. Il tempo poi è tutto pieno del ritmo dell’ “acqua che scroscia”. Pianto umano perso o contenuto dall’umida madre terra accogliente la “gioia che atterra”?
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“Fenicottero”
Dipinto acrilico su tela 60 x 60 cm.
Vi è una grande foglia
Vi e’ una grande foglia
che
non so da dove venga
ma languida
se ne muore,
porta con sé il verde
e l’autunno
ma non sa nuotare
e l’acqua se la porta:
si avvita e pare,
guardando,
mi dica,
a presto.
Commento
I colori dell’autunno vengono scomposti e divisi in virtuosismi di linee e in colori puri che descrivono il profilo di una grande foglia. La foglia non sa volare ed, affidandosi al vento si avvita in movimenti di volo. Così il fenicottero, pur non sapendo nuotare, si immerge nelle acque. E’ lo strano percorso di chi va verso una nuova dimensione di vita, é il passaggio obbligato di chi deve affidarsi alla terra, letto accogliente di chi se ne muore. Il poeta realisticamente pensa alla finitudine di ogni cosa.
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